8-10 Aprile: Formazione continua in CASA LAES con Sylvie Bourel


Secondo anno del corso di Canto Prenatale/Familiare

Musicista ed educatrice musicale, Sylvie Bourel pratica il canto prenatale e familiare ormai da 20 anni, grazie alla formazione compiuta presso Marie Louise Aucher e Chatal Verdière. Psicofonista da 8 anni, lavora sulla voce in relazione ad aspetti psicologici, energetici e terapeutici. 

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Eligia, Tiziana, Silvana B., Sylvie , Silvana N., Daniela, Maria Rosa, Simona, Maria, Laura, Anna

Un weekend lungo ,  un'altra tappa  nel percorso ... accomunati dal desiderio di essere portatori di pace, di armonia, di natura che si fa CULTURA.  Siamo andati alle radici, alle origini del nutrimento che diventa parola, canto, alle origini della nascita che si esprime nel ritmo, nell'energia, alle origini dell'ascolto che nel tempo diventa melodia/sinfonia. Una bellissima esperienza!

 

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silvana noschese

La psicofonia con le sue proposte che attraverso il suono della voce armonizzano corpo-mente, cuore e anima, alto e basso... lentamente coinvolge, aggrega, incuriosisce, incanta.

L'appuntamento annuale con l'incontro "formativo" di canto familiare è servito  intanto a noi operatori per ricentrarci, farci la "convergenza" (come amo dire scherzosamente) liquidare pesi ingombranti, ricercare la propria salute vocale ... ma anche a tracciare nuove piste di lavoro .

Personalmente trovo che sia il canto prenatale che il canto familiare, ancora troppo poco conosciuti, possono offrire davvero quel valore aggiunto alle relazioni che spesso all'interno della famiglia sono già belle e distrutte. Dopo aver, lo scorso anno, toccato e attraversato le condizioni dell'attesa e individuato vocalizzi e canti per le diverse fasi, quest'anno ci dedicheremo al canto familiare e a tutti i suoi "segreti". Nel canto familiare il canto esprime un prezioso momento di piacere, un filo che passa…, un piccolo dono che l’uno fa all’altro in uno spazio d’incontro, d’arte, di vita. Tutto passa per i sensi e solo così la nostra voce e le parole che usiamo acquistano senso e prendono valore unico. La propria apertura sensoriale diventa un nuovo modo di vivere la vita (toccandola, gustandola, ascoltandola, inspirandola, vedendola) e con-sente di rinnovare la proposta e la qualità dell'incontro con l'altro.

UDITO -> Percepirsi, Sentire dal di dentro
TATTO -> Farsi toccare dai suoni,
GUSTO -> Nutrirsi di Suoni, nutrire i suoni
OLFATTO -> Annuso, Inspiro
VISTA -> Mi vedo Ti vedo

I suoni dolci li tocchi
I suoni giusti li gusti
I suoni e ri respiri li ammiri
I suoni tu canti e gli occhi tu incanti
Se ti rinnovi i SUONI SON NUOVI

Questi versi li avevo scritti tempo fa per un laboratorio sui sensi della voce ma mi sembrano molto giusti per esprimere ciò che di volta in volta si apre, si scopre o si rinnova in queste formazioni: i risultati sono immediati, le mie conduzioni sono ancora di più cambiate e il lavoro fatto per/con gli altri diventa un lavoro anche per/con se stessi.
L'aria che respiriamo e della quale ci nutriamo deve esse-re innanzitutto in buona, sana e fluida circolazione den-tro di noi affinché possa essere portata così all'esterno e sollecitare trasformazione. (Silvana Noschese)

Finito il secondo anno del corso di Canto Prenatale/Familiare ho sentito forte la voglia di ripetere il biennio perchè davanti agli occhi mi si è aperto un mondo e con la mente del cuore ho compreso tanto di più del valore della musica del canto della parola del suono della voce nella mia vita.  Un cammino, una scoperta, un piacere ritrovato.

Un feto, un bambino, una bambina, un adulto credo che abbiano allo stesso modo e con la stessa intensità la necessità di vivere i suoni le parole i sensi tutti, e di conoscerli, viverli e ad essi dare pari dignità e attenzione per affrontare il presente, la vita e ad essa cantare.

Aiutare con il canto a dialogare dove la parola non è più sufficiente a stabilire una comunicazione viva e vitale è per me fondamentale. E’ una pratica buona da far sperimentare a scuola a partire dagli asili nido, il canto familiare come strumento di ri-abilitazione/educazione/presa al dialogo tra mamma papà e figlia/o, come esercizio di osservazione del genitore sulla crescita psicologica e cognitiva del proprio bam-bino ma anche su se stesso. La voce, nel canto e nella parola, e i sensi e il corpo, con i suoi gesti, movimenti e sentimenti, permettono a genitori e figli di entrare in relazione con piacere e con semplicità di comunicare in profondità. E questo è possibile e proponibile anche nelle scuo-le. Osservo da insegnante che l’ambiente gioioso stimola la crescita equilibrata dei bambini come dei ragazzi: incoraggia i più timidi, contiene i più attivi; favorisce e stimola lo sviluppo del linguaggio verbale ed espressivo e permette di coltivare la propria musicalità.

Sono convinta che praticare il canto familiare a scuola permetterebbe a mamme e papà di trascorrere con i propri figli momenti piacevoli e coinvolgenti da poter riprendere e rivivere a casa. (Eligia Levita)

Maria Rosa Vegliadisegno punti energeticiDopo questa esperienza ho rilevato nella conduzione dei miei laboratori: miglioramenti rispetto all'osservazione ed ascolto del gruppo, una maggiore consapevolezza della voce come portatrice di informazioni e veicolo di emozioni, un miglioramento della qualità timbrica e comunicativa della mia voce.

Ho effettuato uno studio approfondito dei punti energetici psicofonetici riportati su schema corporeo ed ho appreso nuovi giochi, canti ed attivazioni psicofonetiche.

Il corpo è a centro di ogni energia ed apprendimento, fonte di ispirazione, ripartenza dai 5 sensi

Ho una lettura più precisa ed aderente la realtà dei movimenti sociologici che vedono profonde trasformazioni in atto nella nostra società con particolare attenzione al mondo dell'infanzia. (Maria Rosa Veglia)

Simona totaroCon il canto familiare ho rafforzato le forti connessioni tra il corpo e la voce, la voce nel corpo e di come le competenze già consolidate possano arricchirsi di nuovi elementi nell'ascolto di me stessa, del modo in cui percepisco il mio corpo mentre parlo, mentre canto, mentre ascolto.
Gli aspetti forti che hanno risvegliato in me molta attenzione sono stati: partire dai 5 sensi e quindi da ciò che siamo profondamente, toccando con il gioco e con la parola le diverse emozioni, per guardarle, ascoltarle, toccarle, annusarle ed esprimerle nel canto, nella storia raccontata, nella filastrocca. Ed a questo, l'essere insieme è un valore aggiunto: essere nella relazione madre-bambino, ma ancora oltre essere nella relazione familiare.
Credo che questo nuovo bagaglio dato dal canto familiare possa stimolare la nostra associazione ad avere uno sguardo sempre più aperto e propositivo alla famiglia, al benessere delle relazioni interne ed alla possibilità di sperimentare con la voce, il movimento e le arti un nuovo modo di stare insieme in ascolto reciproco. (Simona Totaro)